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La fanciulla di neve (Russia)

La fata Primavera non vuole porre fine all’inverno: agli uccelli confessa di non voler abbandonare Snegurocka, la figlia avuta dal vecchio Inverno. Iarilo, il sole, condanna per gelosia la bimba a morire se mai si innamorerà di un uomo. Inverno teme che il Sole infonda sentimenti d’amore nel cuore della figlia, tali da fondere il suo cuore fatto di ghiaccio. Per evitarlo, la nasconde nella casa di un contadino che abita all’entrata del villaggio dello zar Berendej.

Lasciata dunque la foresta dove viveva sola, Snegurocka si trasferisce nella nuova casa, ma non è felice e, per distrarla, Kupava, la sua migliore amica, la invita alle proprie nozze e le presenta Mizguir, il fidanzato. Questi si invaghisce subito di Snegurocka e abbandona Kupava, che si rivolge allo zar per averne protezione.

Berendej interroga la figlia dell’Inverno, che risponde di non amare nessuno,e, non sapendo come conciliare le due giovani donne, le invita alla festa di propiziazione della fine dell’inverno.

Durante la festa la fanciulla di neve resta immobile immersa nella sua tristezza glaciale; Kupava invece accetta l’amore di un pastore che desidera sposarla.

A sera Mizguir confessa il suo amore alla figlia di Primavera che ne resta colpita, tanto da tornare nei boschi a supplicare la madre di farle dono dei sentimenti d’amore. La fata Primavera appare portando una ghirlanda di fiori per la figlia: la giovane sente mutare dentro di sé qualcosa e va incontro a Mizguir.

Un sentimento nuovo, un’emozione mai provata prima, spinge la fanciulla ad accettare la proposta di matrimonio.

Sulle nozze che si stanno per celebrare, Mizguir invoca la benedizione dello zar, ma un raggio di sole, simbolo dell’amore, colpisce la fanciulla di neve che, sciogliendosi, scompare.

Il giovane sposo, disperato e affranto dal dolore si getta nel lago ma, dissoltasi la figlia del gelido Inverno, il sole ricomincia a splendere e torna così la primavera.

Ogni anno il ciclo si ripete: la mamma fata Primavera non vuole abbandonare l’amata figlia, ma alla fine la primavera fa ritorno, e a turno anche l’estate e l’autunno, ma questa è un’altra storia…