Filippo Brunelleschi è stato orafo, scultore, ingegnere e architetto; fu lui a scoprire le regole geometriche della prospettiva! Durante la costruzione della cupola del Duomo di Firenze inventò congegni, gru e ponti sospesi per trasportare i materiali in cima; ideò anche nuovi tipi di impalcature con parapetti per impedire le cadute agli operai!
LA CUPOLA DI SANTA MARIA DEL FIORE
La cupola di Santa Maria del Fiore con un diametro interno di 45,50 metri, esterno di 54,8 metri e un peso di 37000 tonnellate, si innalza fino a 116 metri di altezza, è ancora oggi la cupola più grande del mondo in muratura.
Il capolavoro fiorentino, racchiuse in sé il meglio dell’ingegneria e dell’architettura dei secoli precedenti e divenne ispirazione per generazioni di architetti che per la prima volta videro superati i risultati del passato che sembravano irraggiungibili.
Il Rinascimento poteva davvero dirsi iniziato!
Opere come il Pantheon furono oggetto di ammirazione e ispirazione per Brunelleschi che restò a Roma 15 anni per studiare e comprendere come superare le difficoltà di costruzione della cupola: era da 50 anni che si cercava una soluzione, in particolare, date le dimensioni della cattedrale, era impensabile realizzare un’armatura in legno che partisse da terra e raggiungesse altezze di più di 90 metri (per intenderci 31 piani).
L’idea di Brunelleschi era realizzare una cupola autoportante, che riuscisse a reggersi in ogni fase della costruzione.
Ci vollero 16 anni di lavoro per realizzarla, per un totale di più di quattro milioni di mattoni, 265 tra muratori, fabbri, carpentieri, legnaioli, segatori di legname, scalpellatori ma alla fine Brunelleschi costruì una cupola a doppia calotta: in pratica, la struttura è composta da due cupole diverse, separate da uno spazio vuoto di circa un metro e venti, che permetteva di alleggerire e di fare manutenzione in caso di necessità.
Per la realizzazione il genio fiorentino inventò congegni, gru e ponti sospesi per trasportare i materiali in cima: ideò anche nuovi tipi di impalcature con parapetti per impedire la caduta degli operai, punti di appoggio per consentire alle maestranze di salire e scendere più agevolmente, illuminazione dei corridoi, degli smaltitoi delle acque piovane e aperture per convogliare il vento.
In pratica Brunelleschi aveva ideato il primo cantiere “moderno”.
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