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La principessa ranocchia (Russia)

Voce narrante di Paolo Monesi

C’era una volta un re che doveva decidere chi dei suoi tre figli avrebbe ereditato il regno. Siccome erano in età da matrimonio fece loro costruire una balestra e ordinò loro di scagliare una freccia; la fanciulla che avrebbero raggiunto con quella freccia sarebbe diventata la loro sposa.

E così fecero: al maggiore capitò una bella principessa, al secondo la figlia di un re potentissimo, mentre la freccia del figlio più giovane cadde in uno stagno, abitato da una rana. Il principe, che si chiamava Ivan, accettò, sebbene tristemente, il suo destino e sposò la rana.

A questo punto il re decise di mettere alla prova le tre mogli per verificare chi avesse migliori doti: la prima prova consisteva nel tessere una camicia.
Compito assai semplice per le mogli dei primi due fratelli, ma per la principessa rana? Tutto avrebbe fatto pensare a una vittoria certa delle due donne e invece il mattino della prova il principe Ivan trovò accanto al letto una camicia talmente ben fatta che vinse la prova.

Ma i fratelli sollevarono molti dubbi sul fatto che una rana potesse diventare la regina e così convinsero il padre a proseguire con le prove; la seconda consisteva nel preparare la più deliziosa delle pagnotte. I fratelli di Ivan questa volta si fecero furbi e mandarono una spia a vedere quale fosse il segreto della rana e per copiare le sue mosse. La rana, che era rana ma non stupida, si accorse di tutto e preparò in modo grossolano una pagnotta, per poi buttarla nel fuoco, facendola bruciare. Quando la spia se ne andò, la rana pulì tutto e si adoperò per la pagnotta vera.
Il giorno seguente Ivan portò al padre una pagnotta squisita mentre i due fratelli, le cui mogli avevano seguito le istruzioni della spia, consegnarono pagnotte bruciate.

Il re non aveva più dubbi ma acconsentì nel dare loro un’ultima possibilità e organizzò un ballo al palazzo per vedere chi delle tre mogli avesse più grazia e talento nella danza.

La sera del ballo il principe Ivan era molto preoccupato ma la rana lo rassicurò e lui si recò per primo alla festa.

A un certo punto durante la serata ci fu un rumore pazzesco e tutti si spaventarono molto, ma il principe Ivan li tranquillizzò: “È solo la mia piccola rana che sta arrivando”. Ed era proprio così ma invece che entrare la rana, nella stanza entrò una bellissima principessa che si prodigò in danze meravigliose accompagnate dall’apparizione di foreste, ruscelli e uccellini. E certo non ci fu chance per le altre due mogli.

Quando il principe Ivan la vide così bella corse subito a bruciare la sua pelle di rana, ma quel gesto irruento gli costò caro: la principessa infatti sparì insieme alla sua pelle.

Passò molto tempo e il principe Ivan non riusciva a darsi pace così un giorno decise di mettersi in cammino e andare a cercare la sua principessa. Si dovette spingere nel più lontano dei regni per incontrare finalmente un vecchio che gli disse come fare per trovare la principessa, ossia lanciare una palla e seguirla fino alla casa di una strega.

Il principe Ivan senza indugio seguì la palla che lo portò alla casina che aveva detto il vecchio. Per voltarsi e farlo entrare la casina doveva essere implorata da lui con una formula precisa e Ivan eseguì.

La strega che l’abitava diede delle nuove istruzioni, sempre più complesse, alle quali Ivan si affidò senza più dubbi con la sola preoccupazione di fare in tempo a incontrare la sua bella prima che si sposasse con il suo nuovo pretendente.

E così arrivò alla seconda casina e fece con attenzione tutto quanto gli era stato detto.

Ed ecco che, dopo i vari rituali, magicamente apparve dinanzi a lui la sua amata che ancora serbava in cuore amore per lui. Si abbracciarono e saliti sul tappeto volante tornarono finalmente nel loro regno per vivere insieme felici e contenti.