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I colori esplosivi dei Fauves, gli artisti “selvaggi”

Barche a Collioure, opera di André Derain del 1905

Nei primissimi anni del ‘900 alcuni artisti tra cui Matisse, Derain e De Vlaminckconosciuti come i Fauves – portarono una rivoluzione nel mondo dell’arte.

Il nome Fauves è famoso, ma quanto li conoscete da vicino?

Ecco qualche spunto per amare questo gruppo di artisti!

Le origini del nome Fauves

Donna con cappello, opera di Henri Matisse del 1905
Donna con cappello, opera di Henri Matisse del 1905 © Succession H. Matisse

Perché i Fauves si chiamano così? Tutto nacque con il giudizio di un critico, Louis Vauxcelles: visitò la prima mostra che raccoglieva le opere di questi artisti e rimase negativamente colpito dalla “violenza” dei colori delle loro opere.

Per questo li soprannominò Fauves, che significa belve, selvaggi!

Come riconoscere un’opera dei Fauves

Case a Chatou, opera di Maurice de Vlaminck del 1905 circa
Case a Chatou, opera di Maurice de Vlaminck del 1905 circa

Ecco qualche consiglio per riconoscere le opere Fauves:

1. Cercate colori brillanti, che esplodono sulla tela;

2. Prestate attenzione alle pennellate, che devono essere spesse ed energiche;

3. Cercate forme semplificate, spesso piatte, ottenute con semplici macchie di colore!

 

Un esperimento breve ma intenso

Estaque, opera di André Derain del 1905
Estaque, opera di André Derain del 1905

Senza un manifesto e senza criteri estetici comuni, quello dei Fauves fu più un gruppo di amici che un vero e proprio movimento.

Tuttavia l’innovazione dei Fauves cambiò la storia dell’arte, soprattutto per l’utilizzo del colore come strumento per dare voce alla sensibilità dell’artista.

 

Anche voi siete stati rapiti dalla potenzia selvaggia dei colori dei Fauves?

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