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Il bambino digitale? Non esiste

Category:
Pedagogia

Al giorno d’oggi sembra impossibile poter fare a meno di smartphone e tablet, ma questo è valido anche per i bambini?

Numerosi studi dimostrano come avvicinare i bambini precocemente a strumenti tecnologici incida sullo sviluppo e il benessere dei più piccoli, influenzandone il sonno, la vista, l’udito, l’attenzione e lo sviluppo emotivo.

La tecnologia è utile ma serve un’educazione all’utilizzo che ci permetta di essere adulti consapevoli, soprattutto nei confronti dei bambini.

Ecco il punto di vista di pediatri, psicologi e guru della tecnologia.

 

LA PAROLA AGLI ESPERTI

La Società Italiana dei Pediatri sconsiglia l’utilizzo di device prima dei due anni e suggerisce di limitarne l’uso anche ai bambini più grandi, avendo cura di scegliere contenuti adatti e educativi condivisi con la famiglia.

È sicuramente più facile gestire l’attesa e la frustrazione di un bambino con un device in mano; in fila al supermercato, in una sala d’attesa, alla fermata del tram, al ristorante ovunque si vedono bambini ipnotizzati con un cellulare in mano.

«All’inizio il bambino non ha nessuna o pochissima tolleranza alle frustrazioni (Sarti & Sparnacci, 2018) e per questo, spesso il genitore tende ad utilizzare un distrattore emotivo, ad esempio il cellulare, per calmarlo. L’uso, anche saltuario, del dispositivo elettronico, infatti, ha una forte ed immediata potenza quando un bambino piange, ma, allo stesso tempo, gli preclude la possibilità di imparare a gestire la frustrazione ed apprendere come autoregolamentarsi e come convivere con le proprie emozioni.» (Radesky S. et al 2015).

 

CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO

Attraverso le relazioni con gli altri, i bambini imparano a gestire le proprie azioni e  le proprie emozioni, prendendo consapevolezza della propria identità. Giocare con l’altro, discutere e persino litigare, fa bene ai bambini; permette loro di crescere nella dimensione del dialogo. Cosa che non succede con un device: avere un dispositivo elettronico in mano interferisce con le relazioni umane intorno a noi.

 

UN MONDO DA SCOPRIRE

Secondo il Centro Psicopedagogico per l’educazione non esistono bambini digitali: i bambini di oggi sono quelli che vedeva Maria Montessori, hanno bisogno di toccare, di giocare con la sabbia, con l’acqua, hanno bisogno di scoprire attraverso le mani.

«Il bambino che utilizza lo smartphone, ad esempio, è incapace di utilizzare le mani per esplorare l’ambiente, non sviluppa l’intelligenza della mano nè scopre la possibilità di prendere oggetti, afferrarli, spostarli per costruire la sua rappresentazione del mondo. Inoltre, l’esercizio delle mani rafforza l’apprendimento e facilita l’acquisizione del linguaggio; per questo motivo, l’esposizione precoce alla tecnologia smart può portare a difficoltà di linguaggio, apprendimento e udito (Bozzola E., 2018)».

 

BILL GATES, STEVE JOBS E ALTRI CASI EMBLEMATICI

I più famosi sviluppatori di tecnologie hanno dichiarato di aver limitato fortemente l’utilizzo di smartphone, tablet e computer ai loro figli.

Steve Jobs, il fondatore di Apple, non permetteva alle figlie adolescenti di usare iPhone e iPad. Nel 2010 in un’intervista rilasciata al New York Times, in seguito al lancio del primo iPad, gli venne chiesto cosa pensassero le figlie del nuovo dispositivo e lui rispose: «Non lo conoscono. Dobbiamo limitare l’uso della tecnologia dentro casa da parte dei nostri bambini.»

Bill Gates, fondatore di Microsoft non ha dato il cellulare ai figli  prima dei 14 anni.

Alla Silicon Valley i manager delle più grandi società in materia tech sembrano andare anche loro in questa direzione: Sundar Pichai, amministratore delegato di  Google, ha vietato lo smartphone ai due figli fino ai 14 anni, Susan Wojcicki, CEO di YouTube, ha autorizzato lo smartphone solo quando i suoi 5 figli hanno cominciato a uscire da soli e ha deciso di sequestrare tutti i device durante le vacanze.

E voi, cosa ne pensate?