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Van Gogh… quel tipo strano

L’uomo è un essere estremamente sociale che però cerca nell’altro un po’ di se stesso. Quando l’altro ci appare diverso, la naturale propensione è quella di schivarlo, lasciarlo in disparte; ci si sente a disagio di fronte a “quel tipo strano” magari perché taciturno e solitario o semplicemente perché non corrisponde al sentire comune. Così si deve essere sentito Van Gogh al suo tempo, evitato da tutti, o quasi.

FIRMATO IL TUO AMATO VINCENT

Conosciamo la grandezza di Van Gogh come artista grazie alla numerosa produzione artistica (produsse in soli 10 anni più di 1000 opere) ma scopriamo la sensibilità, l’acume e la delicatezza del suo animo grazie alle oltre 600 lettere che scrisse all’adorato fratello Theo.
Theo fu l’unico che per tutta la vita credette in lui, lo sostenne, lo spronò a dipingere vedendo prima degli altri il talento originale di Vincent.
«Se non avessi Theo» scriveva, «mi sarebbe impossibile dedicarmi al mio lavoro; ma poiché mi è amico farò ancora progressi e continuerò.»


L’AMORE DI UN FRATELLO

Chissà come sarebbe stata la vita di Vincent senza Theo, chissà se avrebbe rinunciato a dipingere oppure no; quello che le lettere rivelano è che sicuramente il pittore riconobbe in Theo l’amore e l’accettazione, sentimenti che non aveva ricevuto da nessun altro.
Ancor di più in una lettera del settembre 1888 Vincent scrisse.
«Tu sei buono verso i pittori e, sappilo bene, più ci rifletto, più sento che non vi è nulla di più realmente artistico dell’amare il prossimo… Per il momento non trovo ancora i miei quadri abbastanza buoni, in rapporto ai vantaggi che ho avuto da te. Ma quando saranno abbastanza buoni, ti assicuro che tu li avrai creati quanto me: il fatto è che noi li fabbrichiamo in due.»
The bedroom, Letter to Paul Gauguin from Arles, Wednesday, 17 October 1888
VINCENT & THEO

Il pittore morì tra le braccia del fratello in un assolato giorno di luglio e pochi mesi dopo morì anche Theo.
Un’amicizia intima, intensa, o meglio ancora un sentimento d’elezione unì i due fratelli: l’animo inquieto di Vincent trovò rifugio e conforto in Theo che seppe essere faro e sostegno per il fratello.


Chi di noi non ha mai avuto bisogno di un Theo nelle burrasche della vita?
Quante altre volte siamo stati noi il faro per qualcun altro?

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