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La bottega di Arnaldo Pomodoro, un luogo magico nel cuore di Milano

Se non ci siete mai stati, è tempo di rimediare.

 

Un posto molto suggestivo, quasi fosse un labirinto ai piedi delle case di ringhiera della Milano dei Navigli, fatto di segreti cortili interni che congiungono piccoli fabbricati che un tempo erano botteghe artigiane: lo studio, ristrutturato dall’architetto Vittorio Gregotti negli anni Ottanta, conserva il fascino della bottega d’artista e nei suoi spazi si respira l’idea dell’invenzione intesa come intuizione tecnica.
Arnaldo Pomodoro ama passare il tempo nel suo studio, che in fondo è la sua vera e propria casa.

Qui studia, lavora, sperimenta. Così racconta: “Le mie invenzioni artistiche sono sempre connesse al materiale utilizzato, che nel mio lavoro è prevalentemente il bronzo. Io ho un rapporto con la materia di estrema manualità: imprimo nell’argilla con le mani e con diversi attrezzi. L’impronta sull’argilla si trasferisce, attraverso procedure complesse, prima al gesso, poi allo stampo in gomma siliconica, sul quale viene colata la cera, per arrivare infine alla fusione in bronzo.
La tecnica della fusione a cera persa è la più congeniale al mio linguaggio artistico, e il bronzo – che preferisco lucido e non patinato – è il materiale che meglio esprime i contrasti propri delle mie sculture geometriche con squarci e rotture interne.”

 

L’artista ha deciso di aprire le porte di questo spazio Fondazione Arnaldo Pomodoro al pubblico che qui può vedere le sue opere – come quella dell’immagine- visitare mostre, partecipare a eventi ma anche scoprire e sperimentare le tecniche usate dall’artista.
Laboratori di scultura, di stampa e di grafica sono organizzati per bambini e adulti!

 

Noi ci siamo stati e ve lo consigliamo!

Ecco cosa dice l’artista a proposito delle sue sfere:
Nella mia scultura, dentro la forma del mondo di oggi ho messo la forma della “città ideale” com’era pensata già dagli artisti del Rinascimento italiano. In questo, c’è la mia speranza o il mio sogno, come di tanti altri cittadini del mondo. E questo è affidato all’Istituzione che rappresenta i diritti umani.

La sfera è un oggetto meraviglioso, la sfera viene dalla maga, dai maghi, che sia di vetro che sia di bronzo, che sia piena d’acqua; e anche la sfera è il ventre materno, penso… La sfera è un oggetto straordinario perché riflette qualsiasi cosa ci sia attorno e crea contrasti tali che a volte si trasforma e non appare più, resta invece il suo interno, tormentato e corroso, pieno di denti, e alcuni dicono che è un elemento che si può agganciare alla tecnologia, non so, è strano il rapporto… Tutto quello che c’è dentro la sfera è proprio l’energia in una forma. La sfera può rappresentare anche la terra; la sfera può rappresentare il mondo, il mondo d’oggi… Che può essere corroso dalla civiltà tecnologica. Io non lo so: io desidero che, guardando la sfera, ci sia nell ‘interno questa vitalità; e uno possa anche visualizzare il fatto che la sfera si possa scindere, come un campo di forze. Ecco ciò che mi muove a fare le sfere: rompere queste forme perfette e magiche per scoprirne (cercarne, trovarne) le fermentazioni interne, misteriose e viventi, mostruose e pure; così provoco col lucido levigato un contrasto, una tensione discordante, una completezza fatta di incompletezza. Nello stesso atto, mi libero di una forma assoluta. La distruggo. Ma insieme la moltiplico. L’opera si può leggere allora continuamente, di giorno in giorno; e così possiede, secondo me, la sua migliore continuità: che non risponde semplicemente a un consumo, ma risponde piuttosto a un bisogno di scoperta che è in tutti e che in tutti è insoddisfatto dalla meccanicità industriale. È importante il fatto che le mie sfere si possono anche spostare, ruotare: hanno così anche “sotto le mani” il valore di movimento e partecipazione che hanno nella visualità.

Arnaldo Pomodoro “Sphere within a sphere” for the U.N. Headquarters, Il Cigno Galileo Galilei, Roma, 1997, pp. 14-15.L’opera Sfera con sfera presente sull’album delle figurine Arte e Scienza ha un diametro di 2 metri e si trova a Dublino, alla Berkeley Library del Trinity College. Esiste un esemplare di Sfera con sfera di 330 cm di diametro installato nel 1996 davanti al Palazzo delle Nazioni Unite a New York.