Inutile nasconderlo: l’Urlo di Munch è uno dei quadri più famosi al mondo.
La figura con le mani sulle orecchie, protagonista del famoso dipinto dell’artista norvegese, è considerata un simbolo universale del sentimento umano dell’angoscia.
Aggiungete che un giornalista ha addirittura definito l’Urlo come “La Monna Lisa dei nostri tempi”. Ma non solo: è forse l’opera d’arte più presente sui nostri cellulari grazie a una famosa faccina.
Tuttavia, quest’opera nasconde molti segreti e tante piccole curiosità, che forse non conoscete.
Pronti a scoprirle? Si parte!
1. Chi sta urlando nel dipinto?
Il titolo del dipinto è chiaro a tutti grazie alla figura con la bocca spalancata e le mani sulle orecchie che occupa il primo piano della scena.
Tuttavia, come è bene dire in questi casi, l’apparenza inganna: questo misterioso personaggio non sta urlando. Al contrario, si sta riparando dal grande urlo della natura, che esplode nel cielo e nel fiordo con lingue di fuoco color rosso sangue (riprendendo le stesse parole di Munch).
In altre parole, il disagio espresso da questa figura volontariamente anonima non nasce dall’intero: è una reazione all’urlo della natura che esplode all’improvviso.
2. Più versioni dello stesso soggetto: le URLA di Munch.
Esistono ben 4 versioni dello stesso dipinto, realizzate in un arco di quasi 20 anni con tecniche diverse.
Le più famose sono sicuramente quelle più colorate: le tempere del 1895 e l’ultima, quella del 1910, che Munch probabilmente realizzò ad anni di distanza per la sua collezione personale, dopo aver venduto tutte le altre ed essere rimasto senza.
Urlo di Munch – Le seconde due versioni