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La Creazione (Messico)

Voce narrante di Paolo Monesi

Nella mitologia azteca esistono diversi miti relativi alla creazione e il Messico ritrova in essi la leggenda della creazione. Un aspetto importante di questa leggenda è che gli dei aztechi non erano come noi esseri umani, fatti di ossa, carne e un anima, ma composti solamente di spirito.
Data la loro natura essenzialmente spirituale gli dei non potevano vedere il mondo, se non attraverso uno specchio magico di ossidiana, tutti gli dei eccetto Ehecatl, il dio del vento, il quale diventò il simbolo delle forze della natura: non possiamo vederlo, ma possiamo sentire la sua potenza.

Secondo questa leggenda ci furono quattro fasi della creazione, durante le quali alcune delle divinità maggiori assunsero, a turno, il ruolo del sole.
Una volta creati gli esseri umani, arrivò il momento di cercare qualcuno che potesse essere il sole. Nessuno degli dei accettò perché avrebbe avrebbe significato sacrificarsi.

Tecciztecatl, alla fine accettò, spinto dal proprio orgoglio. Gli dei però decisero che avrebbe avuto bisogno anche di qualcun altro e scelsero così Nanauatl, che a sua volta accettò, ma perché lo senti come un suo dovere.
Tecciztecatl offrì regali preziosi e corallo, al contrario di Nanauatl che offrì addirittura il proprio sangue.
Gli dei accesero un grande fuoco, che doveva bruciare per quattro giorni. Quando venne il momento per Tecciztecatl di saltare nel fuoco, sbagliò per quattro volte, perché il calore era talmente forte che ebbe paura di saltare. Fu così che gli dei chiamarono Nanauatl. Lui, chiuse gli occhi, controllò la paura e saltò. Quando Tecciztecatl lo vide saltare, il proprio orgoglio ferito lo convinse a seguirlo immediatamente.

All’inizio non successe niente, ma poco dopo due soli apparvero nel cielo.
Gli dei erano arrabbiati perché Tecciztecatl continuava a seguire Nanauatl ed entrambi i soli brillavano allo stesso modo, così uno degli dei prese un coniglio e lo gettò in faccia a Tecciztecatl.
Tecciztecatl perse il suo splendore ed il coniglio rimase impresso sulla sua faccia. Diventò così la luna, ancora oggi segnata sulla propria superficie dall’immagine di un coniglio.
Il sole che rimase, però, era immobile. Gli dei accettarono il fatto che avrebbero dovuto sacrificarsi perché gli uomini potessero vivere. Ehecatl, dio del vento, sacrificò tutti gli dei e poi, con una potente raffica di vento, fece muovere il sole.
Ecco perché gli uomini devono ripagare gli dei del loro sacrificio.