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Nadar: il primo fotografo volante

NON CHIAMATELI SOGNATORI

Folle, visionario, geniale, chiamatelo come più vi pare ma Gaspard-Félix Tournachon, in arte Nadar, ha stravolto lo sguardo della sua epoca. Scrittore, disegnatore, fotografo, inventore, Nadar era curioso ed eclettico, capace di vedere dove gli altri si fermavano: fu lui ad aiutare gli impressionisti ad organizzare la loro prima mostra, quando nessuno voleva esporre le loro opere, fu lui a scattare la prima foto della Parigi sotterranea utilizzando la luce artificiale e fu lui che scattò la prima fotografia della capitale francese dall’alto.
Per la prima volta, si aveva la prova di cosa volesse dire volare, staccare i piedi di terra e vedere il mondo da un altro punto di vista: il sogno dell’uomo veniva sigillato con la prima fotografia aerea.
 
Dopo i primi tentativi su piccole mongolfiere, in cui Nadar faticava a stare persino nella cesta, il fotografo pensò che aveva bisogno di una soluzione più stabile.
 
Da qui l’idea di realizzare il Gigante, come lo chiamava lui, un pallone aerostatico alto 60 metri, con un involucro di seta di 19000 metri, all’epoca il pallone aerostatico più grande del mondo.
“Era un cottage volante. Realizzato in vimini, alto due piani con balcone sul tetto, conteneva sei scomparti: due cabine, una tipografia, un ufficio fotografico, un gabinetto e un ripostiglio”.
 
Tra i più illustri compagni di volo ci furono anche Napoleone III e il re della Grecia.
 
I voli con il pallone aerostatico si rivelano entusiasmanti ma anche difficili da gestire; il pallone aerostatico era difficoltoso da manovrare e soprattutto da far atterrare, scendeva così bruscamente da mettere a repentaglio l’incolumità dei passeggeri che più volte rischiarono di schiantarsi al suolo.
Nonostante questo Nadar non rinunciò mai, spese cifre folli e continuò a sognare macchine volanti.
 
Insieme a Jules Verne fondò la Società per l’incoraggiamento della navigazione aerea con macchine più pesanti dell’aria: tra i vari prototipi che immaginarono c’era anche quello dell’elicottero.
 
Verne dedicò all’amico la sua opera Dalla terra alla luna, in cui uno dei protagonisti Ardan è proprio Nadar, che compie il primo volo sulla luna, 100 anni prima del primo allunaggio.
 
Verne come il suo amico Nadar riusciva a immaginare cose che i loro contemporanei potevano concepire solo nei libri di fantascienza.
Nell’immagine “Nadar”, Illustrazione di Honorè Daumier, 1863.