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“La Siesta” di Van Gogh, opera copiata

Prendere ispirazione dai propri colleghi è un elemento imprescindibile per fare arte: un modo per sperimentare nuove tecniche, per trovare idee e per omaggiare artisti di cui abbiamo una grande stima.
“La Siesta” di Vincent van Gogh, uno dei quadri più famosi del grande artista olandese, rientra proprio in questo ultimo caso: non tutti sanno che quest’opera riproduce molto fedelmente il disegno di un artista francese che Van Gogh stimava molto, Jean Millet.

“La Meridiana o la Siesta” di Van Gogh

Non si trattò della prima volta in cui Van Gogh aveva ripreso un disegno di Millet, collega che Van Gogh considerava “più moderno di Manet”. L’ispirazione è davvero lampante poiché composizione riprende quasi totalmente l’opera di Jean Millet: l’uomo e la donna adagiati sul fieno, i sacchi e le falci in primo piano, il carretto sullo sfondo.

Tuttavia, malgrado i soggetti del quadro siano gli stessi, il risultato è incredibilmente diverso: l’opera di Van Gogh vibra grazie al suo personalissimo uso del colore, fatto di forti contrasti tra i complementari blu/viola e giallo/arancio.

“La meridiana” di Millet

La Siesta di Van Gogh, come molte sue opere, riesce a trasmettere due sentimenti contrastanti. Da un lato, la calma legata al sonno, al riposo dalla fatica del lavoro.
Dall’altro, la vibrazione del colore, che sembra trasmettere un leggere senso di inquietudine, come se tutta questa calma fosse solo apparente.
La Siesta, realizzata a Saint-Remy in Provenza, dove Van Gogh si trovava rinchiuso in un istituto di infermità mentale, riassume perfettamente la sua arte: una continua tensione tra la rappresentazione oggettiva del mondo e il personalissimo sguardo dell’artista sulla realtà.

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